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Progetto Centro Missionario di Dinajpur

Bangladesh, il PIME e Dinajpur




All' inizio del XIX il Cristianesimo non era una novità in Bangladesh a Dinajpur e dintorni. Alla fine del XVIII secolo la città aveva un unico cattolico nella persona di Ignatius Fernandes, un Portoghese nativo di Macao e per qualche tempo Novizio nell' Ordine degli Agostiniani. Egli era commerciante di tessuti, possedeva in Dinajpur una fabbrica che produceva cera ed alcune proprietà a Sadamohol, circa 17 chilometri a nord di Dinajpur, attualmente nella parrocchia di Suhiari.
   Un giorno Ignatius incontrò il famoso missionario battista William Carey, che di professione era coltivatore di indaco a Madnabati, a metà strada tra Dinajpur e Malda, ma che era soprattutto un predicatore nato. Questo incontro fece avvicinare Ignatius alla chiesa Battista. Carey tentò di portare al Cristianesimo i locali ma non ebbe nessun convertito. Era proprio Ignatius che doveva raccogliere i primi frutti: senza lasciare il proprio lavoro cominciò a far qualcosa che non aveva mai affrontato: predicare. E riuscì ad avere alcune conversioni sia a Dinajpur che a Sadamohol.
   È  per  questo che possiamo ritenere Ignatius Fernandes come il Padre della Cristianità nel distretto, che dobbiamo considerare nata nel 1806, con il battesimo di due nativi nella Chiesa Battista. Ed alla sua morte, nel 1830 all' età di 73 anni, Ignatius poteva contare su una congregazione di 80 convertiti. La comunità di Sadmahol sopravvisse per circa un secolo, con vicissitudini varie, tra cui anche l'uccisione di Ignatius ad opera di banditi. Il suo numero incrementò con la conversione di molti tribali Mahali.
   Nei primi anni 60, all'epoca delle campagne della FAO sulla fame nel mondo, per merito di Don Ercole Scolari e con il supporto di Mons. Obert, Vescovo di Dinajpur, sorge il gemellaggio tra le città di Novara e il Centro di Suihari. Un gemellaggio che permettera' con il suo sostegno la nascita  della scuola tecnica e poi della scuola elementare e li accompagnera' per tutti questi anni fino ad oggi senza interruzione nel loro sviluppo.
  Fu un'idea geniale (di P. Cescato) e una passione missionaria (di Don Ercole) che si incontrarono e diedero frutti meravigliosi ed impensati. Già nel 1960/62 nasce, nelle sue linee essenziali, il progetto di massima. Acquistata un'area di 140.000 mq. a Suhiari, allora periferia di Dinajpur ed oggi inglobata nella città, P. Cescato (scomparso il 4/2/2003) è incaricato della costruzione. Già nel 1965 il primo  piano  della scuola  elementare  è  completato, con  un  piccolo  fabbricato  per  le suore,  mentre Padre Cescato si accontenta di dormire nella capanna del custode. Nello stesso anno viene eretta la Parrocchia di Suihari, che nell'anno 1968 un uragano che sconvolge tutta l'area di Dinajpur fortunatamente non distrugge, a differenza di molte altre costruzioni.
   I lavori proseguono col primo capannone-laboratorio per i ragazzi più grandi, da avviare al lavoro. Con l'arrivo di Fr. Mario Fardin si avvia il primo corso di falegnameria ed intanto i lavori procedono speditamente, malgrado le difficoltà di reperimento del materiale necessario. Il ferro per il cemento armato e lo stesso cemento arrivano dall'Italia, i mattoni si fanno in casa ed i sassi, di cui il Bangladesh è privo, si procurano (come d'altronde anche oggi) spaccando i mattoni. Viene costruito il capannone per la meccanica, si costruisce il primo Ostello con annessa scuola e cucina. P. Enzo Corba, superiore del PIME in Bangladesh affida a Fr. Mario Fardin la direzione della Scuola Tecnica, mentre P. Cescato continua a costruire.
  Il 1971 è un anno difficile, quello della sanguinosa guerra civile che porta all'indipendenza del Bangladesh.
 Negli anni successivi si riesce ad allargare le strutture e a dare continuità all'insegnamento. Come Direttori della Scuola Tecnica a Fr. Mario Fardin succedono Fr. Enrico Bertazzoli, Fr. Cesare Caserini, P. Emilio Spinelli, P. Giulio Berutti, P. Paolo Poggi. Dopo un tentativo di affidare completamente la Scuola a Fratelli laici si ritorna ad una direzione da parte dei Padri del PIME: attualmente il Direttore è P. Giovanni Beretta, mentre  Padre Giulio Berutti dirige l'Ostello.
Nel 2002 viene costruito il nuovo edificio della scuola, con ben 12 aule e sono ristrutturati i quattro capannoni per le esercitazioni delle quattro sezioni: falegnameria, carpenteria, meccanica ed officina garagistica. Lavorano attivamente nella scuola anche due fratelli laici, Massimo Cattaneo, PIME e Giovanni Gamba, XAV. È in fase di progetto un piccolo corso di informatica. Il numero degli studenti è di 120.
  Nel  1976  veniva  destinato P. Paolo Poggi alla  appena  eretta  Parrocchia  di  Suhiari , che oltre alla costruzione della nuova Chiesa diede un notevole impulso alla scuola elementare, per la quale le richieste da parte dei molti villaggi di cui la parrocchia era composta, andavano crescendo. Alla fine degli anni 80 la scuola aveva una frequenza di 400 bambini, metà dei quali erano ospitati nell'Ostello della Parrocchia. Oggi la scuola ospita 800 bambini, 225 sono quelli ospitati nell'Ostello, che è stato in parte ristrutturato e dovrà poi esserlo completamente.
  Dinajpur è una delle sei Diocesi del Bangladesh, che ha una popolazione di circa 20 milioni di abitanti con circa 38 mila cattolici sparsi in una quindicina di Parrocchie, ognuna delle quali però è composta da tanti villaggi. Della Parrocchia di Suhiari fanno parte 66 villaggi, di varie etnie (in preferenza santal) e 3.800 sono i cattolici. A Suhiari è anche stata costruita la sede regionale del PIME, un convento ed il seminario intermedio della Diocesi.
  Particolarmente importante è il Villaggio santal di Moheshpur, sottocentro della Parrocchia, dove è presente da venticinque anni Padre Gregorio Schiavi del PIME, con una forma di presenza unica e potremmo dire "laica". Vive poverissimamente nel contesto santal, aiutando iniziative di sviluppo senza coinvolgimento ecclesiale. Dirige un Centro Diocesano con quattro suore residenti che hanno un dispensario, un ostello diurno, una scuola e varie altre attività. Padre Gregorio, con la presenza fraterna all'interno del mondo santal, ha infuso coraggio ai tribali soggetti alla paura e tentati di fuggire in India: i suoi villaggi sono rimasti.
   Da  Gennaio  2003, come Parroco di Suhiari,  a  Padre Emanuele  Meli  è  subentrato  Padre Quirico Martinelli.


 
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